Il Portale della Sostenibilità Fondazione Simone Cesaretti

venerdì 20 aprile 2012

Biomassa e obiettivi per il 2020

La produzione di biomassa prevista per il 2020 in Europa equivale al 10% del consumo energeticoÈ un risultato notevole calcolando che nel 2011 la percentuale dei consumi è stata stimata al 4%. Inoltre, per il 2020, l’UE ha dichiarato alcune norme per inquinare rispettivamente di meno e per assicurare al nostro pianeta una vita più lunga e sostenibile.

1) Riduzione delle emissioni CO2 rispetto ai livelli stimati nel 1990

2) Promozione e maggiori investimenti nel campo delle energie rinnovabili coprendo il 20% del consumo energetico

3) Sostituzione dei combustibili fossili per alimentare i trasporti, con derivati delle energie rinnovabili come il metano, biogas, biodiesel e bioetanolo.

I biocarburanti attualmente utilizzati sono derivati da miscele di esteri metilici ottenuti dagli oli vegetali, al momento usati solo in alcuni Paesi europei (Germania e Austria).
I risultati raggiunti sono notevoli in Italia dove la produzione di biodiesel dal 2002 al 2009 è passata in percentuale da appena 1,059 tep a ben 12,093 tep cioè il 4% dei consumi totali.
Vorrei inoltre aggiungere che l’Italia, essendo un paese con vaste aree agricole, dovrebbe pensare alle biomasse non solo come un risultato da raggiungere nel 2020, ma come protagoniste di questi anni.I terreni coltivabili dovrebbero essere utilizzati n
on solo per la produzione di cibo ma anche come fonte di energia alternativa

Articolo by Andrea Campiotti

lunedì 9 aprile 2012

Gli innovativi sistemi di riciclaggio per combattere l'inquinamento urbano

Alcuni giorni fa ho pensato ad alcuni sistemi di riciclaggio nelle città per combattere l’inquinamento urbano, divenuto ormai uno dei maggiori problemi. Credo che dopo le energie rinnovabili dovremmo affrontare un altro importante argomento cioè l’inquinamento urbano e le forme di smaltimento e di riciclo.


Per esempio a Roma l’inquinamento è abbastanza evidente non solo nelle zone periferiche ma anche nei quartieri vicino al centro come il Pigneto e San Lorenzo che pur essendo quartieri del semicentro di Roma, non sono molto puliti e spesso i controlli non sono efficaci ne frequenti.
Insomma questa è sempre un’idea ma è proprio dalle idee che nascono i fatti. Ricordate sempre che “da cosa nasce cosa”.


Esistono metodi di smaltimento dei rifiuti ; uno di questi è la termovalorizzazione che brucia i rifiuti attraverso i termovalorizzatori o inceneritori e ne trae energia.  Questo sistema di smaltimento dei rifiuti è inquinante in quanto queste macchine emettono dopo l’uso CO2 e altri gas nocivi per noi e per il nostro ambiente

Ho riflettuto attentamente su tale argomento arrivando all’unica conclusione che potrebbe finalmente smaltire in gran quantità i rifiuti nelle città.

Ho pensato che si dovrebbero istallare sofisticate macchine di riciclaggio della plastica e del vetro in particolare dove la gente si libera dei rifiuti e in base al peso ne ricava del denaro.


Articolo by Andrea Campiotti

venerdì 6 aprile 2012

Bioarchitettura : Friedensreich Hundertwasser lo immaginava prima di noi

Foto by Andrea Campiotti
Friedensreich Hundertwasser (Vienna, 15 dicembre 1928 – 19  febbraio 2000) è stato un architetto ed ecologista austriaco. 

Egli anticipò alcuni concetti di bioarchitettura esprimendoli nei suoi controversi edifici. La sua vita fu sempre movimentata, infatti nei suoi edifici si può notare la personalità rivolta in tutti gli stili e tradizioni estere.

I suoi palazzi potrebbero sembrare folli e non adatti alla società nella quale viviamo oggi ma io credo che le sue idee potrebbero essere maggiormente utilizzate nelle attuali costruzioni. Hundertwasser ci lascia a bocca aperta ad ognuno degli innumerevoli edifici che ha lasciato in tutto il mondo. Io personalmente ne ho visitati un paio a Vienna, la sua città natale, e credo fermamente che applicare la natura agli edifici non sia solo un segno di bellezza estetica ma anche di sostenibilità ambientale.

Morì a Vienna nel 2000, all’età di 72 anni lasciandoci un patrimonio architettonico che non scorderemo mai e che rimarrà un capolavoro di metà secolo.


Articolo by Andrea Campiotti

lunedì 2 aprile 2012

Lo sviluppo rinnovabile italiano

Foto by Andrea Campiotti
Penso che l’Italia ssendo un paese meridionale rispetto all’Europa possa usufruire di beni naturali inesauribili per produrre energia. Quello che è stato fatto negli ultimi anni è notevole ma io personalmente credo che si possa fare di più. L’Italia è uno dei paesi europei dove la concentrazione dei raggi solari è più alta è quindi di conseguenza sfruttabile maggiormente per produrre energia elettrica.

Nei diversi viaggi che ho fatto in Sicilia ho visto che diversi edifici sono provvisti di pannelli solari , ho osservato attentamente molti impianti fotovoltaici come quello di Priolo in provincia di Siracusa dove lo sfruttamento di risorse non rinnovabili è molto evidente.
 

Foto by Andrea Campiotti
Come tutti sanno Augusta ha uno dei maggiori impianti petrolchimici in Italia. Questo ha portato indubbiamente un bene economico e industriale al Paese ma allo stesso tempo ha portato ad un inquinamento eccessivo nella zona e di conseguenza a un maggior rischio di tumori alla popolazione. Esistono altri esempi di inquinamento industriale in Sicilia come quello di Gela che ha portato alle stesse conseguenze di Augusta.Queste due città a parer mio sono state gravemente logorate dagli impianti petrolchimici che hanno influito molto sul turismo balneare

È assolutamente sbagliato che una regione come la Sicilia dove l’intensità solare è più alta rispetto alle altre regioni italiane possa approvare questo genere di sviluppo industriale e non sfruttare invece pienamente le risorse rinnovabili come appunto il sole.


Per concludere vorrei che l’Italia seguisse un sviluppo rinnovabile che non possa nuocere al nostro pianeta e soprattutto che non possa nuocere al mondo che si ritroveranno le generazioni successive. 


Articolo by Andrea Campiotti

Applichiamo la natura agli edifici urbani

Foto by Andrea Campiotti
Oltre a parlare dell'inquinamento nelle città vorrei approfondire l’argomento degli edifici che si potrebbero migliorare con poco.

Soprattutto nei centri storici delle città come quello di Roma, uno dei centri più belli e più vasti del mondo, l’edera viene spesso usata sui muri degli edifici per migliorarne l’aspetto esterno e per creare un paesaggio naturale.  Inoltre con le coperture verdi si produce ossigeno con la fotosintesi e si riducono le spese di condizionamento in estate perché le foglie creano una barriera naturale per la radiazione solare.Nelle città si sente molto il bisogno di vegetazione non soltanto nel centro ma anche nelle periferie dove di solito si trovano edifici costruiti senza criteri di sostenibilità nei confronti dell’ambiente e degli abitanti.

Propongo di applicare la vegetazione in ogni edificio disponibile per renderlo più naturale ; in una scuola le piante sui muri e sui soffitti esterni che ormai vediamo grigi potrebbero migliorare la qualità visiva degli edifici e del paesaggio. Gli studenti acquisterebbero una maggiore consapevolezza dell’importanza della vegetazione per gli edifici e per la loro salute.


                 Articolo by Andrea Campiotti